lunedì 22 settembre 2008

Caste in Comune: fa il segretario e prende più di Napolitano

L’ultimo caso agli onori delle cronache è a Stezzano, un paesino del Bergamasco. Tra i suoi 12 mila abitanti il comune immerso nel verde ne ha uno particolarmente fortunato. Ogni anno il segretario comunale Giovanni Barberi Frandanisa riscuote uno stipendio che fa invidia ai presidenti della Repubblica e del Consiglio: 247 mila euro lordi, contro i 218 mila e i 212 mila delle due cariche dello Stato. “Dalla cifra diffusa in questi giorni va tolto almeno un 40 per cento di tasse” ha puntualizzato Barberi Frandanisa, che ricopre anche l’incarico di direttore generale. “E poi lavoro 12 ore al giorno, ho un sacco di ferie arretrate e con i titoli di studio che ho potrei fare il segretario anche del Comune di Roma”. La Corte dei conti ha deciso di vederci chiaro e ora pretende delucidazioni dal piccolo comune lombardo.
Anche il segretario del comune di Dongo (Como), 3.400 anime, non se la passa male: secondo il conto consuntivo 2007, Gennaro Borrelli percepisce uno stipendio di 150 mila euro lordi annui. Di questi circa 88 mila euro riguardano le funzioni da segretario, c’è poi l’indennità di direttore generale (41.400 euro), l’indennità di retribuzione relativa al 2006 e oneri riflessi per 20.572 euro (somma tra l’altro non trovata dal revisore dei conti nel prospetto fornitogli dal comune). Solo a titolo di paragone, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ne percepisce 119 mila. Anche la vicenda di Dongo ha richiamato l’attenzione della procura della Corte dei conti, che ha aperto un fascicolo a inizio anno multando sindaco e segretario di 135 mila euro per presunto danno erariale (un altro fascicolo per abuso d’ufficio riguarda l’assunzione di una segretaria da parte di Borrelli). Nel frattempo la giunta ha varato il bilancio 2008 ad aprile stabilendo la nuova previsione di spesa per lo stipendio del segretario comunale-direttore generale: 159.940 euro.
Questi stipendi possono sorprendere, se si pensa che il segretario è un dipendente comunale. Secondo il testo unico sull’ordinamento degli enti locali del 2000, le mansioni del segretario sono di carattere “collaborativo, di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente, di sovrintendenza allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e di coordinamento dell’attività”. Nominato dal sindaco, il segretario, insomma, ha prevalentemente compiti di supervisione.Il compenso è proporzionato? Pur con le dovute differenze di ruolo, se un consigliere comunale non arriva a percepire 2 mila euro al mese, un segretario generale, per supervisionare, può guadagnare anche cinque volte tanto (cifra lorda). Nelle cifre del bilancio di previsione 2007 del Comune di Milano, per esempio, si nota che il capoluogo lombardo (1,3 milioni di abitanti) stanzia per il segretario 174.913 euro lordi annui. A questa cifra si sommano i diritti di rogito, in quanto il segretario è incaricato di rogare contratti pubblici nei quali l’ente comunale è parte. A Milano, nel 2007, l’attività rogatoria, pagata da terzi, ha fruttato al segretario generale 50.846 euro. Quasi 4 mila euro al mese, per un compenso complessivo lordo annuo di 225.760 euro.
A Torino, 908 mila abitanti, le cifre non sono molto diverse. Stipendio del segretario comunale 156.358 euro, diritti di rogito 45.770 euro, totale 202.128 euro lordi: compresa la tredicesima fanno oltre 15.500 euro lordi al mese. Nel 2007 il Comune di Ravenna (153 mila abitanti) ha stanziato per il segretario 76.206 euro più una maggiorazione di posizione decisa dal sindaco di 18.075 euro. Quello di Trapani (69 mila abitanti), fra stipendio base, retribuzione di posizione, maggiorazione e tredicesima, quasi 100 mila euro lordi annui.A parte il rogito, grossa entrata, tuttavia a carico di terzi, in diversi comuni ci sono anche i guadagni legati alla creazione di nuovi enti. Spesso i segretari sono chiamati a far parte dell’organico di questi enti e incassano gli emolumenti relativi. Un esempio? L’ente Parco Nord Milano. La gestione dell’area verde che si estende tra i quartieri della periferia nord del capoluogo è affidata a un consorzio di sei comuni. Sono stati nominati un consiglio di amministrazione, un presidente e un segretario. Lo stesso segretario che ricopre l’incarico al Comune di Cinisello Balsamo. Per compiti limitati dallo statuto a consulenza giuridica, sottoscrizioni dei verbali di assemblea, supervisione del funzionamento degli organi collegiali, l’indennità pagata dai comuni consorziati è di 1.650 euro lordi mensili.
Ci sono poi casi in cui il ruolo del segretario generale perde quasi ragione d’essere. Soprattutto dove è presente anche la figura del direttore generale. Secondo il testo unico del 2000, il direttore deve “provvedere ad attuare gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo del comune e sovrintendere alla sua gestione”. Mansioni molto simili a quelle del segretario, il cui ruolo diventa in questi casi quasi evanescente. Riducendosi all’adempimento degli oneri di carattere notarile e alla presenza formale durante i consigli comunali. Lo stipendio, però, è da alto dirigente. Cosa succede invece quando direttore e segretario sono la stessa persona? I costi si riducono? Sembra di no. Soprattutto per le casse dei piccoli comuni, l’indennità che il segretario ottiene per la funzione di direttore generale sembra superflua.
A Dongo il segretario comunale, pochi mesi dopo la nomina, è diventato anche direttore generale con un decreto del sindaco. E lo stipendio è cresciuto di 1.000 euro netti. Secondo i magistrati contabili, il decreto di nomina è irregolare. L’incarico di dg è consentito dal testo unico sull’ordinamento degli enti locali ai comuni con più di 15 mila abitanti. In alternativa il comune può convenzionarsi con altri, per raggiungere quella cifra. Non è il caso di Dongo (3.400 abitanti), che si è consorziato con il Comune di Pigra, ma questo ha solo 300 abitanti.


Valentina Caiazzo
Panorama del 19 Settembre 2008

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