sabato 23 gennaio 2010

E' morto Casper, il gatto pendolare

Ha preso l'autobus regolarmente ogni giorno per quattro anni, ma ora è giunto alla fine del suo viaggio. E' la storia di Casper, il gatto pendolare che si faceva il giro turistico della città di Plymouth (nella contea del Devon) per poi rientrare a casa, è morto investito da una macchina venerdì scorso. Il suo decesso ha profondamente addolorato gli abitanti della zona, che hanno appeso un cartellino commemorativo nel luogo in cui il micio si presentava puntualmente ogni mattina per prendere il bus.

La vicenda del mitico gatto vagabondo è stata riferita oggi dal Guardian, che ha raccontato come ogni giorno da vari anni Casper aspettava pazientemente in fila con gli altri passeggeri per salire a bordo dell’autobus numero 3 delle 10.55. Secondo il quotidiano britannico, la bizzarra vita di Casper «aveva attratto l’attenzione della stampa internazionale e regalava sorrisi in tutto il mondo». Ma è stata proprio la strada che Casper tanto amava ha portarlo alla morte. Il gatto siberiano di dodici anni, noto anche in Italia fra l’altro grazie al recente servizio di un tg nazionale, è stato infatti investito da un’automobile mentre stava attraversando la strada per raggiungere la sua solita fermata. In un cartello commemorativo gli abitanti di Plymouth hanno scritto: «Casper ci mancherai. Eri amato da tutti, e rendevi più piacevole il tempo trascorso in autobus. Purtroppo sei stati investito, e l’autista non ha avuto neanche il buon gusto di fermarsi».

Il gatto era diventato la mascotte degli autisti, che si preoccupavano che stesse bene e che scendesse alla fermata giusta, anche se in tanti anni il micio non aveva mai sbagliato fermata. La stessa azienda di trasporti «First» aveva chiesto ai suoi dipendenti di prendersi cura del «passeggero non pagante». La proprietaria del gatto pendolare, Susan Finden, 65 anni, ha raccontato al Guardian che «l’ho chiamato Casper come il fantasmino dei cartoni animati, proprio perche aveva l’abitudine di sparire come un fantasma! Era un gatto magnifico ed affettuosissimo. Saranno in tanti a sentire la sua mancanza».

La Stampa, 20 gennaio 2010

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